martedì 28 luglio 2009

Che fine ha fatto la liberazione sessuale?


Secondo un articolo su Repubblica, negli Stati Uniti sarebbe boom di relazioni poligamiche e poliandriche (una donna con più uomini). Niente di nuovo insomma: quello che da sempre fanno i cattolici, senza dirselo. Cosí, per sentirsi un po' in colpa, che come sentimento ci sta sempre bene.

Bisognerebbe invece capire che la legge dell'amore non segue la legge dell'economia. Nel regno delle cose materiali, quanto più dai meno hai. Ad esempio, se ho 100 euro e ne do via 50, me ne rimangono la metà. Da lì non si sfugge. Ma nel regno delle cose spirituali (o materiali alla seconda), quanto più dai più hai. Se ami una terza persona, non stai necessariamente togliendo nulla alla seconda, anzi, potresti anche darle di più ;)

sabato 18 luglio 2009

Connecting people


Racconta il The Guardian che gli iraniani stanno boicottando Nokia per aver fornito al regime degli ayatollah sistemi di monitoraggio e controllo delle reti di comunicazione. Il boicot si starebbe espandendo anche ad altri settori, come evitare di comprare qualunque prodotto pubblicizzato sulle televisioni di stato. Forse bisognerebbe fare qualcosa di simile in Italia con le reti di un certo signore.



LANCIAMO UNA CAMPAGNA DI BOICOT DEI PRODOTTI PUBBLICIZZATI SU MEDIASET!
... praticamente tutto :(

venerdì 17 luglio 2009

I partiti per Enrico Mattei


L'efficace metafora secondo cui i partiti politici non sarebbero dei taxi usata nei giorni scorsi dal "compagno" Bersani per giustificare il rifiuto di accettare la candidatura di Grillo alle primarie del Pd non è neppure farina del suo sacco: l'ha dovuta copiare!

lunedì 13 luglio 2009

È iniziata la grillomania!


Cogliendo di sorpresa tutti quanti (forse anche se stesso), Beppe Grillo si candida alle primarie del Pd. Nel post sul sito con cui annuncia la sua candidatura, Grillo non sembra aver voglia di scherzare. Pronto a sbaragliare ogni avversario, tende abilmente una mano a Debora Serracchiani. Fassino preannuncia da subito il diniego da parte della dirigenza del Pd ad accoglierne l'iscrizione. Mentre Mario Adinolfi dà il benvenuto al comico e invita i burocrati a non impedirne di fatto la candidatura.

Grillo compie una mossa geniale, stringendo in una morsa l'attuale dirigenza del Pd che, se accetta la sfida, rischia sul serio di consegnargli la segreteria del partito; ma se invece la rifiuta, perde parte del proprio elettorato il quale, in un moto di sdegno, potrebbe boicottare le primarie inficiandone il risultato o, piú in generale, traghettare il voto a Di Pietro.

Ve lo immaginate Beppe segretario del Pd? La sfida diventerebbe tra il Grillo Parlante e Lucignolo nel paese dei Balocchi (lo psiconano). O addirittura Beppe presidente del Consiglio! Sarebbe la fine di un era, di un linguaggio, di un'idea della politica e della società. WiFi gratutito ed energia pulita. Niente piú mafia e inciuci ma meritocrazia e lavoro. Niente più presunzioni del potere ma schiettezza e umanità.

Beppe Grillo ci stai facendo letteralmente sognare!

domenica 12 luglio 2009

Slumdog Millionaire


Scaricabile in rete.

martedì 7 luglio 2009

Per fortuna che Silvio c'è...


A volte mi chiedo se forse non sia il caso di diventare berlusconiano. Dico, da un punto di vista psicanalitico sarebbe forse il caso. In fondo il berlusconismo a portato allo scoperto quelli che erano i mali del paese, senza veli (vedi Carfagna), senza ipocrisie intellettuali (vedi D'Alema). Avesse avuto dei rivali seri nel centrosinistra le cose sarebbero rimaste sotterranee: i legami stato-mafia, lo sfacelo dell'educazione, la corruzione del sistema televisivo, ecc.

Invece berlusconi è come una cura omeopatica shock che certo, sta andando avanti da un bel pezzo e che, se va avanti ancora un po', il corpo della nazione va incontro al collasso. Ecco, berlusconi accellera i tempi, e questo è proprio l'aspetto positivo. Quanto prima tocchiamo il fondo e ci sbarazziamo di lui -e in questo caso, come diceva Gaber, mi riferisco sia al berlusconi in sé che al berlusconi in me -prima ce ne sbarazziamo, dicevo, e prima avremo l'opportunità di rinascere e costruire tutto da capo.

Dicono che l'Italia rischi l'espulsione dal G8, ma se continuiamo cosí ci butteranno fuori anche dall'Unione Europea, e allora torneremo alla cara vecchia lira, e sulla lira non ci sarà più il volto severo della maestra Montessori, ma indovinate invece che faccia ci sarà?

lunedì 6 luglio 2009

Non era già chiaro da tempo?


In un'inchiesta di Vanity Fair si metterebbe ora in dubbio la sanità mentale di Sarah Palin, che soffrirebbe di gravi disturbi della personalità quali paranoia, narcisismo patologico e megalomania.

Mi chiedo quand'è che saremo in grado distinguere da subito l'onesto dal disonesto, il ben intenzionato dal mal intenzionato, il sano dal malato e l'amico dal nemico? Le cose sono sempre il contrario di quello che appaiono. La persona che sempre ti sorride è perché vuole venderti qualcosa non certo perché ti è amico. L'amico vero tende a essere più burbero e anche indisponente. Le persone dentro sono l'esatto contrario di ciò che vogliono apparire fuori. La Palin campionessa di moralità ed equilibrio familiare non poteva che risultare una disturbata mentale; il reverendo Jesse Jackson (se vogliamo rimanere in America) campione dei diritti altrui sarà soltanto un'egoista egocentrico; il moralista, più in generale, senza dubbio un invidioso represso.

Riuscire nella vita si riduce in fondo nel riconoscere con che tipo di persone si ha a che fare. Cosa ci si può aspettare da loro, nel bene e nel male. E per far ciò è bene tener a mente la regola degli opposti che qui vi propongo esemplificata in un paio di detti popolari:

1 Dimmi di cosa presumi e ti dirò ciò che ti manca

2 Dimmi chi critichi e ti dirò chi sei

Keep in mind!

domenica 5 luglio 2009

Italia off line


L'odiosa gabella di Internet in hotel, di Gian Antonio Stella

«E con un supplemento di venti euro può avere anche l' acqua calda». Se solo un hotel non dico esclusivo, non dico di lusso, non dico quattro stelle, non dico tre stelle ma perfino una qualunque locanda Teresina nella Bassa padana o una qualunque pensione Carmela sui monti Nebrodi osasse fare a un cliente un' offerta del genere, diventerebbe lo zimbello di tutti i siti Internet del mondo. L' acqua calda a pagamento la offrivano nell' Ottocento a Tex Willer e Tiger Jack, per un dollaro, gli alberghi spersi nelle praterie del Far West ma da decenni è, ovviamente, inclusa nel prezzo. Offrirla in cambio di un supplemento farebbe arrossire di imbarazzo anche l' albergatore più esoso, più tirchio, più ladrone. Lo stesso che invece, pare impossibile, riesce a non arrossire chiedendo un supplemento per un servizio che ormai viene dato gratis in larga parte del sistema alberghiero del mondo occidentale, compresi i camping dei grandi parchi canadesi sulle Montagne Rocciose: l' uso di Internet. Quindici euro qui, venti lì, addirittura 25 euro (quasi dieci di più di quanto paghi al tecnico telefonico per installarti una banda larga a Miami) in certi hotel celeberrimi di Firenze, Venezia, Roma o Milano per il collegamento 24 ore. Un «pedaggio» che risulta particolarmente inatteso e insopportabile ai turisti stranieri, che vivono la gabella per quello che è: una piccola e schifosetta rapina. Ordita, senza che intervengano le autorità amministrative e di governo, per sfruttare il cliente fino all' ultimo cent. Tema: è con queste furbizie indecorose che l' Italia pensa di arginare il calo sempre più vistoso e drammatico di un settore che una volta, nel non lontano 1970, ci vedeva al primo posto nel mondo e oggi ci vede slittati al quinto, con la prospettiva di scendere malinconicamente di altri gradini? Peccato. Peccato perché Internet potrebbe davvero aiutare il turismo italiano a superare questi tempi difficili. Uno studio della Commissione europea ha dipinto un quadro impietoso: il 34% delle prenotazioni alberghiere in Europa viene effettuato via Internet, attraverso il rapporto diretto tra l' ospite e l' hotel. Noi arranchiamo nelle postazioni di coda, con un misero 24%. Dieci punti sotto la media continentale. Nessuno stupore. Pochi mesi fa un rapporto di Eurostat aveva rivelato che, alla faccia delle promesse di Berlusconi (ricordate le tre «i»: inglese, Internet, impresa?) invece che andare avanti l' Italia online, unica al mondo, è andata indietro. Nel 2006 la diffusione di Internet toccava 43 famiglie su 100 contro una media europea di 54. Nel 2008, mentre gli altri salivano al 60, noi scendevamo al 42. La Francia (fino al 2006 eravamo alla pari) sta sopra di 20 punti, la Germania di 33, la Danimarca di 40, la Svezia di 42, l' Olanda di 44. E vogliamo parlare di rilancio del turismo e di nuove tecnologie? Ma per favore...

(Fonte: laderiva.corriere.it)