mercoledì 28 ottobre 2009

Le (pre)visioni di D'Alema


D'Alema ci azzecca sempre. Non c'è che dire. Ancora una volta l'ex-premier dà prova delle sue grandi capacità intellettuali. Rispondendo alla domanda della Gruber su possibili emorraggie nel PD in seguito alle primarie, Massimo smentisce qualsiasi possibilità di scissione. Solo voci, dice. Niente di vero, sentenzia. Quando poi la Gruber specifica chiamando in causa Rutelli, D'Alema esclude categoricamene che Rutelli possa mai uscire dal partito. Ma suvvia! E poi, aggiunge, se questa fosse l'intenzione, Rutelli starebbe già tramando, e queste cose si vedono. E lui, D'Alema, non se ne accorgerebbe? Detto fatto: Rutelli lascia il PD.

A me pare che quest'uomo viva in un mondo tutto suo: incantato dalle sue stesse parole, ipnotizzato dal suono della propria voce. Uno che quando parla, riesce a dare l'impressione che oltre a parlare, allo stesso tempo, si stia anche adulando da solo. Quanto son bravo, quanto son bello!

Ma andiamo ai fatti. Cosa ha portato l'opposizione di D'Alema al paese? Ognuno di noi dovrebbe sempre misurarsi con la realtà e dare un giudizio del proprio operato in base ai risultati concreti. I fatti di fronte alle chiacchiere. Se Massimo applicasse la massima, non potrebbe far altro che dimettersi -da cosa?:(

Non è stato manco buono a beccare Rutelli, dico Rutelli, che gli trama alle spalle, come avrebbe mai potuto fargliela a uno come Berlusconi?

lunedì 26 ottobre 2009

I biglietti di Trenitalia!


Io non so se è una stronzata o se qualcuno abbia mai segnalato questa cosa, però a me è sempre sembrato un eccesso di carta quella che usano le Ferrovie dello Stato per stampare ogni giorno i biglietti del treno. E, per lo meno al tatto, non direi provenga dal riciclo.

Non ho idea se in Inghilterra i biglietti del treno vengano invece stampati su carta riciclata, ma per quello che mi ricordo le dimensioni sono nemmeno un quarto del "formato A4" che sono i nostri, e cosí in Germania.

Perché allora sprecare tanta preziosa carta? Milioni di biglietti che ogni giorno, in tutte le stazioni d'Italia, vanno a finire dritti nell'indifferenziata. Alberi abbattuti per niente. Perché non ne fanno di più piccoli? E, se non è già cosí, perché non li fanno con carta ricicalta?

Non vorrei sempre pensar male, ma non è che ci sarà un accordo tra le Ferrovie dello Stato e qualche grosso produttore di carta? Qualcuno ne sa per caso qualcosa?

sabato 24 ottobre 2009

Avanti il prossimo


Marrazzo tira coca e va a trans. Questo mi pare di aver capito dal poco che ho letto sui giornali. Embè? Qual è il problema? Saran fatti suoi. Qualcuno dice che se fosse vero dovrebbe dimettersi. E perché mai? Perché si tira la coca col trans... o viceversa?

In quanto politico mi basta che sia buon amministratore. Se gli serve la coca per rimanere lucido e fare bene il suo lavoro, ossia difendere gli interessi della collettività, mi può solo dispiacere per lui. Pare infatti che la coca, sul lungo termine, non sia proprio salutare per l'organismo e il conto in banca. Riguardo al trans invece, non mi risulta che ci siano particolari controindicazioni.

Allora, se di notte a Marrazzo piacciono trans e coca, la colpa di cui si macchierebbe, ciò per cui Noi lo riteniamo veramente immorale e condanniamo qui per empietà di fronte a Dio e agli uomini (scusate, mi faccio prender la mano!), è semmai per il viiile comportamento che esibisce di giorno: ossia quale buon marito eterosessuale rispettoso delle norme di Sacra Romana Chiesa.

Ecco, risultasse tutto vero, anche il buon Marrazzo sarebbe caduto nel più infame, subdolo e distruttivo di tutti i peccati, piuttosto diffuso peraltro: l'ipocrisia.

giovedì 22 ottobre 2009

Canapa mon amour!


Quasi metà degli americani favorevole alla legalizzazione della marijuana

Un sondaggio Gallup pubblicato questo ottobre rileva che il 44% degli americani è favorevole alla legalizzazione della marijuana e il 54% è contrario. Il sostegno alla legalizzazione della marijuana era rimasto fermo al 25% dalla fine degli anni 70 alla metà degli anni 90, per poi balzare al 31% nel 2000. Dopodiché non ha mai cessato di crescere, fino ad arrivare al record attuale.
Maggiormente favorevoli alla legalizzazione sono i cosiddetti “liberals”, con il 78%. Al contrario, il 72% dei conservatori si dichiara contrario. I moderati sono equamente divis, anche se prevalgono i contrari (51% contro 46%).
Il sondaggio ha anche svelato un conflitto generazionale: il 50% di coloro che hanno sotto i 50 anni e il 45% di coloro che hanno fra i 50 e i 64 anni sono favorevoli alla legalizzazione, percentuale che scende al 28% fra gli ultrasessantacinquenni.
Se il sostegno dovesse continuare a crescere a un tasso dall’1% al 2% l’anno, come nell’ultimo decennio, fra quattro anni la maggioranza degli americani potrebbe essere schierata a favore della legalizzazione.
Queste percentuali non cambiano neanche quando la domanda inquadra la legalizzazione come strumento per accrescere le entrate dei governi statali. Indipendentemente da come viene posta la domanda, il 53% degli americani che vive sulla costa orientale -che comprende la California, dove la questione potrebbe apparire sulla scheda elettorale nel 2010– sostiene la legalizzazione.

(FONTE: fuoriluogo.it)

martedì 20 ottobre 2009

La proiezione dell'ombra


Fra i meccanismi psicologici che più mi affascinano c'è la cosiddetta "proiezione dell'ombra". Con questa bella espressione Jung intendeva tutte quelle volte che attribuiamo all'altro aspetti della nostra personalità, lati oscuri che riferiti a noi stessi non potremmo accettare. Proiettiamo la nostra l'ombra su chi ci sta vicino.

Quando qualcuno ci sta criticando, con una certa veemenza o pretesa di morale superiorità, c'è sempre da chiedersi che tipo di proiezione stia compiendo, quale ritiene inconsciamente essere la propria mancanza. Già perché, nel fondo, ognuno di noi s'interessa pochissimo dell'altro: in primo luogo s'interessa sempre di se stesso. Ed è giusto e naturale che sia cosí. Un'altruista idealista è estremamente pericoloso; mentre un'intelligente egoista è del tutto innocuo. Consapevole il secondo di come sia difficile ridere da soli; incapace il primo di ridere con chi gli sta intorno.

Insomma, ritornando a tema, non ce ne può fregare di meno di ciò che l'altro è, fa, dice. Ognuno di noi si preoccupa di se stesso, soprattutto quando si riferisce all'altro, soltanto che non se ne rende conto. Perché il meccanismo è del tutto inconscio, sedimentato nel nostro comportamento da anni di pratica e ripetizione.

Allora, nel momento in cui ci si trova sotto attacco, basta cercare nella biografia dell'avversario di turno qualcosa che abbia a che fare con l'attacco stesso che ci rivolge -e state sicuri che c'è - per restituirgli gentilmente l'ombra. "Sí, amico, può darsi che tu non abbia tutti i torti. Ma guarda invece tu..."

La proiezione dell'ombra, se vogliamo, è un po' la versione raffinata, psicanalitica del "vedere la pagliuzza nell'occhio dell'altro e non la trave nel proprio."

"Tutto ciò che degli altri ci irrita può portarci alla comprensione di noi stessi" C.G.Jung

lunedì 19 ottobre 2009

Un'altra Chiesa, per favore!


Hans Kung: Papa Ratzinger riporta la Chiesa al medioevo

Durissimo attacco di Hans Kung a Benedetto XVI, accusato dal teologo voler riportare con la sua politica la Chiesa al Medioevo. In un'intervista al settimanale 'Stern' il teologo svizzero, al quale nel 1979 la Congregazione per la dottrina delle Fede revocò la "missio canonica", l'autorizzazione all'insegnamento della teologia cattolica, afferma che sulle questioni della fede, il Papa "sulla base della sua fede bavarese" si esprime in modo "sorprendentemente ingenuo, a volte premoderno e populistico".

Kung prosegue nel suo affondo spiegando che "l'attuale politica del Vaticano è un fiasco. Il tentativo di costringere la Chiesa a tornare al Medioevo la svuota. Non si può tornare ai vecchi tempi".

Nel 1966 era stato Kung a chiamare Joseph Ratzinger ad insegnare all'università di Tubinga e nell'intervista si rammarica che il Pontefice "non ha proseguito sulla via della riforma come ho fatto io. Adesso non ci troveremmo con questa spaccatura della Chiesa cattolica dall'alto e dal basso. Io rappresento quella dal basso, lui quella dall'alto".

Nell'intervista, l'ottantunenne teologo rivendica il diritto per ogni persona di decidere sulla propria morte. "Non vorrei mancare il momento giusto - spiega - e questo momento dipende dalla mia responsabilità, non da quella della Chiesa, del Papa, di un prete, di un medico o di un giudice".

Kung aggiunge di guardare con serenità alla morte e si dice "curioso di vedere cosa succederà nell'aldilà. Non credo a queste raffigurazioni semplicistiche del cielo, come quella di sedere su una sedia dorata cantando alleluia". Kung dichiara di non credere alla resurrezione della carne, anche se in cielo avrebbe voglia di incontrare volentieri qualcuno, "di preferenza Mozart, invece che Willy Brandt".

(FONTE: micromega)

People Counting


È stato inventato il software in grado di contare, con piccolo margine d'errore, il numero di persone presenti in una manifestazione di piazza. Diventerà uno strumento politico più decisivo del sondaggio? Leggi QUI.

sabato 17 ottobre 2009

Sicilia metafora del secolo



Esistono tre forme di colonizzazione: quella americana che si fonda su armi, petrolio e illusioni; la colonizzazione cinese basata sulla perfetta sincronia tra produzione industriale e demografica; e infine la più insidiosa delle tre: quella italiana. Una colonizzazione tribale fondata su pasta, pizza e mafia, organizzata in una rete mondiale di ristoranti, volta a riempire gli stomaci e svuotare le menti.

mercoledì 14 ottobre 2009

Made in Italy


Vaya ganado y qué caro sale el zoo, por Félix de Azúa

Como seguramente les sucede a mis estimados lectores, hace ya tiempo que atiendo a las noticias políticas como otros ciudadanos siguen los dramas sexuales de las televisiones. Un interés severamente antropológico me lleva a continuar informado sobre la política española, como quien lee noticias sobre los desconcertantes hábitos de los Inuit.

A veces uno se conmueve. Que un político valenciano hable de unas "niñas rusas elegantes y educadas" o de orgías en el chaletito del alcalde, de verdad, emociona. Supera incluso el grado de realismo socialista de la televisión de Pajares. Que los políticos catalanes envíen información escolar en catalán y árabe, me conduce al éxtasis. Que el ayuntamiento de Sevilla rechace un acto literario sobre Agustín de Foixá porque era fascista, me lleva a las lágrimas. ¡Qué no harán con Azorín, con J.V Foix, con Sacristán, con Cela, con Ridruejo, todos ellos fascistas en algún momento de su vida! ¡Y con qué alegría acogen a estalinistas como Alberti, mucho menos interesante que los antes citados! ¡Qué bien se mantiene el genotipo inquisitorial sevillano, ahora ataviado con la sotana de la corrección política!

En su admirable ensayo "Ejemplaridad pública", editado por Taurus, Javier Gomá habla de algo que debería ser imperioso para los políticos españoles, la intransigencia sobre un modelo honrado de conducta por parte de los poderes públicos, en un país que (casi) sólo propone modelos de abyección moral en su historia. Pero la casta política se empeña en hacer de sí misma una caricatura. Patriotas de barretina dorada como Millet, convertidos en carteristas más patéticos que Roldán. Diputados católicos que dilapidan una fortuna (la nuestra) en una casa de putos. Jefes de la policía que alertan a un etarra para que se ponga a salvo. ¡Qué corrala!

En una ocasión dije que nos aproximábamos al modelo italiano. Error: lo estamos superando. Si alguien vota en las próximas elecciones, por favor, que lo haga por el más grotesco, el que da más risa. El consuelo del esclavo es hacer chistes sobre el amo.

(FONTE: elboomeran.com)

lunedì 12 ottobre 2009

I pupazzi della Storia


Berlusconi sta per cadere. È incredibile come nella realtà si torni sempre a recitare il canovaccio di un medesimo dramma consegnatoci dalla Storia. Napoleone e Hitler, vengono a mente personaggi dalle psicologie affini, caratterizzati nei loro giorni finali da un medesimo meccanismo psicologico di "scollamento dalla realtà".

Berlusconi punta all'ultimo grande assalto: la repubblica presidenziale, il plebiscito. Pagine già scritte. I cosiddetti protagonisti della Storia si trasformano in pupazzi. Intrappolati in un dramma di cui non sono padroni. Potenti nelle loro azioni ma non liberi. Incapaci di ascoltare perché sprovvisti di quella sana umiltà che gli permetterebbe di correggere il tiro. Feriti nell'orgoglio e accecati dal rancore.

Come ci dovette provare al tempo qualche gerarca nazista, dicono che oggi Ghedini stia cercando di far ragionare il Capo. Offrendogli strategie alternative per moderarne le pretese. Ma non riuscirà a imporsi chi ha paura di alzare la voce. Lui in fondo si è sempre limitato a dispensare consigli, non l'hanno mai pagato per prender decisioni. E il Capo poi, è ben degno di questo titolo. Più volte ha sorpreso avversarsi e amici con le sue miracolose doti strategiche, i suoi riusciti colpi di mano. Che avesse ragione anche questa volta? O andrà a finire che pure Ghedini s'inghiottirà la pasticca di cianuro con il suo Führer?

sabato 10 ottobre 2009

Silvio, grande fonte d'ispirazione!



Povero Silvio! Quest'uomo comincia quasi a farmi pena. In fondo, è bene ricordarsi che Silvio non è la causa, ma l'effetto. Espressione di ciò che noi italiani in gran parte siamo. E speriamo di poter presto dire: siamo stati!

"Non ho paura del Berlusconi in sé, ma del Berlusconi in me", diceva Giorgio Gaber.


P.S. Già che ci siamo, avrei anch'io un suggerimento, per chi volesse realizzarla:

Silvio fa' presto, ché sono le 8. Se non ti muovi, fai tardi lo stesso. E poi la smetti, con tutto quel trucco, che non sta bene, te l'ho già detto...

mercoledì 7 ottobre 2009

Er Compleanno, di Elia Marcelli



Dov'è andata a finire la proverbiale saggezza del popolo? È stata consumata pure quella dalla società dei mass media, come temeva Pasolini? Oppure è rimasta per lungo tempo assopita ma ora si sta risvegliando?